Archivi categoria: specie botaniche

Orchidee spontanee italiane

Per la salvaguardia delle orchidee spontanee

Galleria orchidee fotografate in Lessinia (VR)

Tutte le orchidee spontanee italiane sono protette e non si possono ne si devono raccogliere. Se vedete queste magnifiche piante munitevi di macchina fotografica e divertitevi a immortalarle. Se volete condividere le vostre foto sarò onorato di postarle.

Genere Paphiopeilum

La pagina dei paphiopedilum

Paphiopedilum barbigerum Tang & F.T.Wang, (1940).

Descritto nel 1940 da Tang e Wang sulla base di piante provenienti dalla provincia cinese di Guizhou a sud est della Cina. Braem considera questa specie come una varietà del Paphiopedilum insigne ma le differenze sono talmente evidenti che tutti gli altri
botanici lo hanno considerano specie autonoma. Dall’insigne si distingue sopratutto per la taglia e per il labello completamente differente. P. barbigerum è un vero e proprio paphiopedilum miniatura.
Le foglie misurano 8 cm di lunghezza e 1,5 cm di larghezza, il fiore 7 cm di larghezza e 6 cm di altezza, l’altezza totale del fiore compr eso lo stelo è di 11 cm. L’etimologia deriva dalla peluria presente alla base dei petali. Fioritura 12 ottobre 2008.

 

leucochilum

Paphiopedilum godefroyae v. leucochilum (Rolfe) Braem & Chiron,  (2003). La coloratura bianco crema, non maculata, del labello è la caratteristica
principale di questa varietà, dalla quale deriva anche il nome leucochilum. Foto 1-7-07.

I Paphiopedilum sezione Cochlopetalum

Paphiopedilum Kalinae, Braem(1995).
Il nome è stato dato in onore di Patricia Fair Kalinae, Naperville, USA. Quello quì riportato era denominato P. Kalinae quando
l’acquistai all’EOC di Padova 06.
Cribb invece lo considera solo un “cline” al suo completamento e quindi sinonimo di victoria-regina:
“I have exsamined many collections of p. victoria-regina and consider that P. kalinae represent one end of a cline in variation”.

Questa sezione comprende, secondo il botanico P. Cribb, 5 specie e due varietà, tutte originarie di Sumatra e Giava :
-P. Victoria-mariae
-P. victoria-regina (sin di chamberlanianum)
-P. glaucophyllum
-P. glaucophyllun v. moquetteanum
-P. liemianum
-P. primulinum
-P. primulinum v. purpurascens

Queste specie sono caratteristiche  per essere  a fioritura consecutiva fino a fare 11-12
fiori all’anno dallo stesso stelo.

 

 

Paphiopedilum glaucophyllum.

Il Paphiopedilum glaucophyllum si distingue dal liemianum, molto simile,sopratutto per le foglie, nel lienianum sono verdi intenso e leggermente irsute, macchiate nella parte inferiore, nel glaucophyllum sono invece più chiare e tassellate, il liemianum ha il bordo del labello dorsale chiaro più accentuato, spesso le due specie vengono confuse
anche dagli appassionati più esperti.
Il Clima in Sumatra e Java: situate nell’equatore Sumatra e Java hanno un clima caldo umido con temperature medie di circa 2 8° tutto l’anno. Vi sono due stagioni distinte, quella secca che va da aprile ad ottobre e quella monsonica che va da novembre a marzo con piogge prevalenti in gennaio e febbraio. Nel nord di sumatra sopra i1000 mt la temperatura non è mai molto elevata e di notte fa freddo. In genere il clima tende ad essere più caldo e umido di giorno e più temperato di notte.<img
Indicazioni per specie:

Glaucophyllum, a sud ovest in Java c. 300 mt di altitudine;
Liemianum, nel nord di Sumatra tra i 600 e 1000 mt di altitudine in rocce calcaree;
Primulinum, nord di sumatra a tra i 5 e i 500 mt di altitudine;
-Victoria-mariae, nel centro-ovest di Sumatra tra i 1500 e i 2000 mt di altitudine;
-Victoria-regina, a Sumatra tra gli 800 e i 1600 mt di altitudine;

paphiopedilumprimulinum2012

Paphiopedilum primulinum

purpurascens

Paphiopedilum purpurascens

Cloni speciali: dollgoldi

Paph. Dollgoldi “Golden Wings”.

A questo clone molto particolare derivato dall’incrocio tra Paph. armeniacum e Paph. rotschildianum è stato assegnato il 1° premio classe Paphiopedilum al PETERBOROUGH INTERNATIONAL ORCHID SHOW.
L’incrocio è stato registrato nel Doll l’ 11/1/1988.

 

Gongora armeniaca

gongora-armeniaca

Gongora armeniaca (Lindl.) (1854).
Origine Centro America, in particolare Nicaragua, Costarica e Panama. Specie epifita che ha le infiorescenze pendenti che partono dalla base dei pseudobulbi, può fiorire più volte in vari periodi dell’anno alla maturazione degli stessi.
Ha dei fiori cerosi e dorati molto particolari, non molto duraturi, che assomigliano a delle api in colonna lungo lo stelo.
Il botanico Dodson riferisce del sistema usato dagli insetti per impollinare questo genere, caratterizzato da un sistema di impollinazione complesso. i fiori sono impollinati dalle api solitarie maschio della famiglia Euglossinae (una caratteristica che condividono con le Stanhopee). Le api sono attratte da una forte fragranza floreale, e l’impollinazione si verifica attrverso i tentativi degli insetti per raggiungere la fonte della fragranza all’interno della struttura fiore. Il genere Gongora è stato chiamato in onore di Don Antonio Caballero y Góngora, vescovo di Cordova (Spagna) e vice re di Granada (Messico). 
Ne esistono 45 specie. Preferibile coltivare questa specie in vaso o cestello, garantendo un buon drenaggio che eviti ristagni d’acqua.

Cattleya harrisoniana

Cattleya harrisoniana,  Bateman 1919

Fiorisce nel mese di agosto, punuale  e dai colori delicati. In commercio si trovano cloni dai colori più o meno accentuati e particolari. Inizia a emettere le nuove radici quando i bulbi maturi inizino la fioritura. In pochi anni si ottengono esemplari molto accestiti. La Cattleya harrisoniana si sviluppa sulle pianure litoranee
di Rio de Janeiro ed Espírito Santo, a volte è trovata nelle montagne
(DOS Órgãos di Serra) vicino ai sui fiumi che alimentano le pianure. L’altezza più elevata segnalata di Rio de Janeiro è di quasi 1000 metri in una località vicino alla città di Nuova Friburgo. È interessante notare che le montagne là sono abbastanza ripide e dalle loro cime uno può vedere facilmente le pianure litoranee. Le piante in queste circostanze sono abbastanza rare. Le zone principali dove le piante possono essere trovate in quantità estremamente alta sono sulle zone acquitrinose e secondo la stagione sommerse intorno a quei fiumi che vengono frequentemente ostruiti dalle
formazioni delle dune di sabbia. L’umidità è sempre alta e le temperature in estate sono molto sgradevoli
(almeno per gli esseri umani, le piante invece sembrano beneficino di questa alta umidità e temeratura ).
Queste zone purtroppo si stanno distruggendo ad un tasso sorprendente, a causa dello sviluppo sfrenato.

Rhyncholaelia digbyana

 

digbyana

Rhyncholaelia digbyana (Lindl.) Schltr., (1918). Origine Brasile e Honduras. Esiste solo un’altra specie la Rhyncholaelia glauca (Lindl.) Schltr., (1918) Originaria anche questa del Brasile e Honduras.

Per molti anni si e’ discusso in campo botanico con quale nome classificare queste due specie, se dare il nome di brassavola, laelia o cattleya, fino a che nel digbyana21918 il botanico Fridrich Richard Rudolph Schlechter (Berlino 1872-1925) ha ritenuto che due specie cosi particolari meritavano un loro nome e le definì Rhyncholaelia dal greco rhyncos (muso) e laelia per la capsula del seme. Una Rhyncholaelia digbyana la riconoscerete anche senza fiore perché ha dei pseudobulbi molto appiattiti e inconfondibili. Il fiore ha una forte fragranza notturna di fiori di limone e rancio ed è una specie presente nelle collezioni per la bellezza del fiore e per il suo profumo. Occorre posizionare la pianta in ottima luminosità per garantire la fioritura. 

Foto a lato: una pianta premiata a Tokyo nel 2011